Notizie Radicali
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  giovedì 23 giugno 2005
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Staminali/Ue: una petizione ed un voto alla Rosa nel Pugno per portare l'Italia dalla parte di Blair e Zapatero

di Nicola Dell'Arciprete

Dalla legge 40 al Settimo Programma Quadro Ue per la Ricerca, la lotta per la libertà di ricerca scientifica approda a Bruxelles. Nel corso dell'ultimo consiglio europeo dei ministri della Ricerca i rappresentanti di Germania, Austria, Italia, Polonia, Malta e Slovacchia hanno chiesto di vietare i finanziamenti europei  alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Per anni, in realtà, alcuni paesi europei (l'Italia di Buttiglione in testa) si sono opposti all'uso dei fondi europei per le ricerche sulle promettenti cellule staminali embrionali. Negli ultimi sette anni, a fronte di oltre 100 progetti sulle cellule staminali adulte, Bruxelles ha finanziato appena 8 progetti sulle cellule staminali embrionali. Se la posizione della ministra cristiano-democratica tedesca Annette Shavan avesse la meglio al Consiglio europeo, dal 2007 al 2013 Bruxelles non potrebbe finanziare neanche un progetto sulle staminali embrionali, aggravando il ritardo accumulato dallo spazio europeo della ricerca nei confronti dei concorrenti americani, cinesi, giapponesi, israeliani ed anche indiani e stendendo a livello europeo l'effetto delle più proibizioniste legislazioni nazionali.

 

Secondo il portavoce del ministro della ricerca tedesco la posizione della Germania (e dei suoi alleati in Europa) è quella di non permettere che il denaro europeo sia utilizzato per ricerche illegali in Germania - anche quando le ricerche sono effettuate in altri paesi. Fortunatamente questa posizione non gode nè del sostegno della Commissione europea, ne della maggioranza qualificata necessaria nell'ambito del Consiglio Ue in cui sono rappresentati gli Stati. La Grosse Coalizione promossa dalla Germania contro le cellule staminali embrionali non è in grado allo stadio attuale nemmeno di formare una minoranza di bloccaggio, ma la diplomazia tedesca è scatenata potendo contare sul fatto di essere tra i più importanti contribuenti al bilancio comunitario e sulla grande influenza esercitata nei confronti di alcuni paesi dell'Europa centrale ed orientale.

 

Al Parlamento europeo il rapporto su questo tema è stato affidato al deputato PPE polacco Jerzy Buzec, ma un fronte di riformatori e liberali si sta compattando dietro una petizione del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica che ha già ricevuto sostegni da premi Nobel, scienziati e politici di diverse famiglie politiche europee (www.freedomofresearch.org).

 

Insomma da una parte l'Europa riformista dell'asse Blair-Zapatero e dall'altra l'Eurooa dei divieti e delle minoranze di bloccaggio, potenzialmente decisive in Europa come lo sono state in Italia nel referendum sulla legge 40. La posizione dell'Italia potrebbe essere decisiva in questo contesto. Ed il voto delle politiche italiane non sarà solo un referendum Prodi-Berlusconi: potrebbe avere un impatto fondamentale sulle decisioni di Bruxelles, perchè quella sulla ricerca sulle cellule staminali sarà una delle prime scelte che il nuovo governo italiano dovrà adottare a Bruxelles. Se le elezioni del prossimo fine settimana dovessero confermare la linea proibizionista incarnata sino ad ora dal governo Berlusconi, una manciata di voti del Consiglio Ue potrebbe permettere un blocco letale alle speranze di cura di decine di milioni di europei. Ma anche nel caso in cui le elezioni italiane dovessero portare al governo la coalizione guidata da Prodi sarà importante garantire che - in nome dell'asse Bobba-Binetti - l'Italia non divenga l'unico paese governato dal centro-sinistra a battersi contro le posizioni liberali e laiche - largamente condivise in Europa - di Tony Blair e Luis Rodriguez Zapatero. Anche per la politica europea della ricerca, quindi, un voto alla Rosa nel Pugno è l'assicurazione per garantire l'alternativa alle politiche sponsorizzate dal Vaticano dopo l'alternanza al Governo Berlusconi. Anche un solo voto in più alla Rosa nel Pugno dopo il 10 aprile potrebbe far passare da 6 a 5 in Europa i paesi contro la libera ricerca sulle staminali embrionali e permettere a milioni di scienziati e malati - nonostante la morte di Luca Coscioni - di tornare a sperare - con qualche elemento in più - in un futuro migliore.